lunedì 4 marzo 2013

Presentazioni

Mi presento sono Il Merlo, detto anche Merlino. 
Non perché io amo i nomignoli sdolcinati ma perché vengo paragonato al più grande e superbo mago di tutti i tempi!
Mi permetto di accennare solamente al fatto che posso cambiare forma quando mi par e piace..il resto ve lo lascerò scoprire. 
Volerò verso paesi lontani e sempre verso nuove storie...potrò raccontarvele e disegnarvele non appena sarò rientrato nella mia "amata casina" sull'albero. 
                                                                                 




Il canto di Merlo



Eccomi qua! Vengo a dirvi con il mio canto che sono felice: la primavera sta arrivandoooooo!

"La leggenda dei colori." Ecco come l'ho illustrata..

La leggenda dei colori. Esposta alla Libreria Ubik di Castelfranco Veneto (TV) durante la Settimana della lettura 2012

E come tutti i merli, anch'io amo i colori ed è per questo che ho voluto scoprire quando e perché sono nati! 
La leggenda degli Indios dell’Amazzonia “La nascita dei colori” trasmette sentimenti di fraternità e rispetto delle diversità. 
"Tanto tempo fa gli dei litigavano sempre perché il mondo era assai noioso con due soli colori: uno era il nero che comandava la notte, l'altro era il bianco che camminava di giorno; il terzo non era un colore, era il grigio che dipingeva sere e mattine affinché non si scontrassero troppo. Questi dei erano litigiosi ma molto sapienti. In una riunione si misero d’accordo per pensare rendere allegra la vita degli uomini. Uno degli dei cominciò a camminare per pensare meglio, e tanto pensava, che sbatté contro una pietra ferendosi la testa da dove uscì sangue. Il dio, dopo aver strillato per un bel pezzo, guardò il suo sangue e vide che era di un colore diverso e andò dagli altri Dei, mostrando loro il nuovo colore che chiamarono "rosso” Un altro dio cercava un colore per dipingere la speranza. Lo trovò dopo un bel pezzo e lo mostrò all'assemblea degli Dei; gli misero il nome "verde". Un altro cominciò a grattare forte a terra. "Che fai?" gli chiesero gli altri dei. "Cerco il cuore della terra" rispose rivoltando la terra da ogni lato. Dopo un po' trovò il cuore della terra, lo mostrò agli altri dei e chiamarono quel colore “marrone”. Un altro dio salì in alto. "Vado a guardare il colore del mondo" disse, e si mise a scalare una montagna. Quando arrivò ben in alto, guardò in giù e vide il colore del mondo, ma non sapeva come fare a portarlo. Allora rimase a guardare per un bel po', finché il colore non gli si attaccò agli occhi. Discese come poté, a tentoni, e andò all'assemblea degli dei. "Porto nei miei occhi il colore del mondo: l’azzurro. Un altro dio stava cercando colori quando sentì un bambino ridere; si avvicinò con cautela e gli prese la risata che diventò il giallo. A quel punto gli dei che erano ormai stanchi, andarono a dormire, lasciando i colori in una cassetta sotto un albero. La cassetta non era chiusa bene e i colori uscirono, cominciando a far chiasso e festa. Così nacquero tanti nuovi colori. Quando tornarono gli Dei si accorsero che i colori non erano più sette, ma molti di più. Presero la cassetta dei colori, salirono sulla cima del monte, e da lì cominciarono a lanciare i colori, così l'azzurro finì in parte nell'acqua e in parte nel cielo, il verde cadde sugli alberi e sulle piante, il marrone, che era il più pesante, cadde sulla terra, il giallo, che era un risata di bambino, volò fino a anche loro una bella cosa che potevano poi pensare solo loro... Perché aggiungendo 'chiaro' o 'scuro' ai nuovi colori, ne inventarono il doppio!! Rosso scuro e rosso chiaro, verde scuro e verde chiaro e così si divertirono ad arricchire tutta la gamma di tinte! tingere il sole, il rosso giunse sulla bocca degli uomini.Gli dei lanciavano i colori senza fare attenzione a dove finissero ed alcuni di essi spruzzarono gli uomini. Per questo vi sono persone di diversi colori e di diverse opinioni. Allora, gli dei, per non dimenticarsi dei colori e perché non si perdessero, cercarono un modo per conservarli.Stavano pensando come fare quando videro un pappagallo, che era brutto e grigio come una gallina spennacchiata. Lo presero e gli attaccarono i colori. Ancora oggi il pappagallo se ne va in giro per ricordare agli dei che molti sono i colori e le opinioni e che il mondo potrebbe essere felice se tutti i colori e tutte le opinioni avessero il proprio spazio. Il bianco ed il nero si erano sentiti messi da parte nella creazione dei nuovi colori. Anzi, si erano proprio offesi! Possibile che gli dei non si erano ricordati almeno di chiedere loro che ne pensavano della novità? E così presero il coraggio in due mani e inventarono anche loro una bella cosa che potevano poi pensare solo loro... Perché aggiungendo 'chiaro' o 'scuro' ai nuovi colori, ne inventarono il doppio!! Rosso scuro e rosso chiaro, verde scuro e verde chiaro e così si divertirono ad arricchire tutta la gamma di tinte!"

Ho trovato la scatolina di Hansel e Gretel!

Gretel: -Era veramente la casa della strega...ci siamo andati, ma lei questa volta non ci fece nulla...ci regalò soltanto tantissimi libri...il suo cappello e bastone magici!-



Esposizione "Concorso DUDUDU in cerca di guai" Primo premio opere piccole.

Esposizione Torino Comics. Illustrazione: "Mignolina"

"Land art. Il primo bosco musicale nel veneto" Calvene (VI)

"Esposizione al Pisa Book Festival 2012"